FRAMMENTI DI ANTROPOLOGIA VISUALE
L’antropologia visuale ha il potere di rappresentare tutto ciò che è passibile di essere percepito e raccontato da un osservatore, dunque la quasi totalità della cultura di un gruppo umano, di una comunità, di una società. L’antropologia del visivo utilizzando le tecniche di registrazione audiovisiva (fotografia, video e multimedia) ci consegna la testimonianza di un dato culturale ed utilizza queste tecniche in ogni fase della ricerca, dalla raccolta alla presentazione dei dati, fino alla divulgazione.
Questa affascinante branca della ricerca antropologica possiede una sua autonomia poiché << le espressioni visive non sono mai perfettamente riconducibili, né riducibili, alla dimensione verbale. Esse mantengono sempre una ricchezza e allo stesso tempo un’indeterminatezza semantica che solo le forme di rappresentazione a loro volta basate sui linguaggi visivi possono efficacemente riprodurre >>.
I luoghi e le visioni sono due figure che rappresentano rispettivamente la realtà e la finzione. Se, infatti, i luoghi sono la sola cosa certa che lo sguardo può cogliere, in quanto materializzati in una immagine fisica, le visioni sono invece immagini mediate da un’impressione individuale.
Luoghi e visioni è un progetto di antropologia visuale a cura di Meditfilm, che alla rigorosa interpretazione scientifica dei fenomeni vuole accostare lo slancio creativo realizzando opere documentaristiche costituite da testimonianze, rievocazioni e suggestioni. È un progetto che si avvale della consulenza di un Comitato Scientifico, formato da intellettuali, ricercatori e filmakers, il quale si fa garante del più rigoroso utilizzo delle fonti e delle tecniche di ricerca etnografica ed etnostorica, contribuendo così alla creazione di un flusso continuo e vitale di contenuti.
